Se una grande azienda americana del settore caffetteria offre ai suoi impiegati un pacchetto di caffè mensile, talvolta alcuni oggetti promozionali e la possibilità di gustare quotidianamente una bevanda gratis nel punto vendita, pur essendo vantaggi per migliorare la conoscenza dei prodotti e per promuovere il marchio aziendale, non sono da considerarsi esclusivamente a favore dell’interesse dell’impresa. Pertanto, questi vantaggi sono classificati come reddito da lavoro dipendente, secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate nella risposta a interpello 89/2024.
Tuttavia, questi benefici potrebbero rientrare nell’ambito di esenzione fiscale dei fringe benefit, come delineato dall’articolo 51, comma 3, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, considerando i nuovi limiti di 2.000 o 1.000 euro per il 2024, a seconda che il dipendente abbia figli a carico o meno, stabiliti dalla legge di Bilancio 2024.
L’azienda ha chiarito che queste politiche sono parte di una strategia per promuovere una cultura aziendale che beneficia il business più che i singoli lavoratori. Ha inoltre impostato delle restrizioni temporali e quantitative sull’utilizzo dei vantaggi offerti ma ha mantenuto la priorità di permettere ai dipendenti di provare diversi tipi di caffè e di condividerli con amici e familiari. Questi possono essere miscele prodotte internamente o caffè promossi in campagne di marketing.
Anche i prodotti promozionali come tazze, contenitori, grembiuli e spille con il logo dell’azienda, distribuiti gratuitamente in occasioni speciali o durante eventi aziendali, servono a rafforzare l’identità e la visibilità del marchio. Secondo l’azienda, la possibilità offerta di consumare una bevanda gratis ogni giorno si inserisce nell’ambito delle strategie di rafforzamento del marchio attraverso corsi aziendali e materiale informativo, rappresentando un’importante risorsa formativa per i dipendenti.
Nonostante ciò, l’Agenzia delle Entrate osserva che, sebbene utili per la strategia aziendale, questi omaggi soddisfano anche bisogni personali del dipendente, come il desiderio di un caffè quando serve, o rappresentano un beneficio diretto, come nel caso dei pacchetti di caffè e dei gadget. Di conseguenza, questi non possono essere considerati forniti esclusivamente nell’interesse del datore di lavoro. La precisazione che l’azienda ha offerto il caffè e i vantaggi a tutti i dipendenti non cambia questa valutazione dato che il caffè non è prerogativa solo del personale a contatto con il pubblico.
Indice degli articoli
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- Le misure per i fringe benefit 2025 e agevolazioni neoassunti
- Manovra di bilancio 2025
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- Che differenza c’è tra il fringe benefit e welfare aziendale?
- Qual è il corretto valore di welfare da assegnare nei piani aziendali?
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- Perché conviene il welfare aziendale?
- Chi possono essere i beneficiari del welfare aziendale?
- Novità nella valutazione dei fringe benefit aziendali
- Prestiti Aziendali: Rinegoziazione del Mutuo a Tasso Fisso e valore del fringe benefit
- Agenzia delle Entrate: un caffè offerto dal datore di lavoro costituisce reddito!
- Spesa percorso casa-lavoro: welfare aziendale?
- Welfare aziendale e categorie omogenee di dipendenti
- Welfare: Esclusi i trattamenti retributivi variabili individuali
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